Uno dei primi ricordi di yoga che ho si trova nella mia camera ed è un tappetino da yoga rosso che srotolavo sul pavimento.
Ovviamente, si increspava, scivolava e si muoveva ovunque ma era il punto dove potevo allenarmi, o perlomeno provarci. Ho iniziato a praticare yoga da giovane a causa di problemi di ansia e di depressione, ed il solo possedere un tappetino faceva sembrare tutto più reale.
Avere uno spazio che era solo mio mi ha aiutato a trovare il coraggio di frequentare delle lezioni locali. Una volta entrata nel corso, ho avuto modo di sperimentare quanto un tappetino funzionasse meglio su duri pavimenti di legno invece che sulla moquette – ho imparato velocemente che avere un tappetino che offrisse un buon sostegno mi aiutava ad effettuare determinate pose senza alcuno stress.
Se le mie mani erano ferme, allo stesso modo lo erano le mie posizioni yoga, e anche la mia mente. Potevo focalizzarmi di più sulla mia respirazione e su ciò che diceva la mia insegnante invece di sforzarmi di stare comoda. Ero già a disagio nella mia vita di tutti i giorni, e lo yoga mi sembrava l’unico posto in cui potevo sentirmi al sicuro, e libera.
Lo yoga può a volte sembrare insolito e strano per qualcuno che lo sperimenta per la prima volta, o nel momento in cui vengono introdotte delle nuove posizioni.
Le prime volte ero eccessivamente preoccupata di come la mia cintura avesse bisogno di essere riposizionata sui pantaloni, oppure di come la mia maglietta si appiccicasse alle parti del mio corpo. Mi sentivo come se tutto avesse bisogno di essere aggiustato e le posizioni dovessero essere eseguite alla perfezione. Gli allenamenti dovrebbero essere un momento in cui si è meno sottoposti allo stress, non il contrario.
Ti presenti, ancora ed ancora, e tramite tempo e costanza impari che non sei il tuo corpo, ma qualcosa di più importante tutto insieme. Lasciando andare il tuo bisogno di controllare le situazioni, riesci a diventare una persona dall’anima più chiara, e forse, anche più felice e compassionevole.
Dico spesso alle mie classi “state sui vostri tappetini”, ciò significa solamente che non bisogna paragonarsi agli altri ma concentrarsi su ciò che ognuno sta provando sul proprio tappetino.
Lo yoga è un viaggio e ogni volta che saliamo sul tappetino abbiamo una nuova occasione per scavare più a fondo su chi siamo veramente, e magari avvicinarci sempre di più alla verità. Impariamo a vedere le cose diversamente, a muoverci meglio, a respirare; il tappetino ci serve come compagno stabile e spazio sicuro.
Lo yoga ci permette di trovare la pace nella nostra mente, di portarla con noi e di poterci tornare in qualunque momento.
La stessa cosa vale per il tappetino – bisogna tornarci ogni volta che se ne sente il bisogno.
Claire Fountain, insegnante e fondatrice di Trill Yoga, si è innamorata di questa attività nella sua città natale del Mississippi quando era solo una teenager. Ha vissuto secondo il mantra “voglio sentirmi bene” fin da quando era piccola, e ha scoperto che il modo perfetto per seguirlo era per mezzo dello yoga e dell’allenamento fisico. Insegnare agli altri come sentirsi al meglio nei loro corpi le ha permesso di ispirare molti di loro ad uscire dai loro confini e avvicinarsi al modo in cui lo yoga poteva farli sentire. Attualmente lavora con chiunque, dagli atleti professionisti ai principianti. Claire possiede l’abilità unica di far avvicinare chiunque al mondo dello yoga, persone che senza di lei non avrebbero mai pensato neanche di provarlo.
Autrice: Claire Fountain